Panoramica sulla procedura di certificazione energetica casa, con tutti i dettagli su come si svolge tale operazione
La procedura di certificazione energetica casa è l’insieme di tutte le operazioni necessarie per ottenere l’attestato di certificazione, divenuto obbligatorio in Italia dal 2012 per alcune tipologie di abitazioni. A richiedere il certificato dev’essere il proprietario dell’abitazione in questione o il detentore ad altro titolo della stessa. L’Attestato di Certificazione Energetica è previsto, per legge, per tutti gli immobili di nuova costruzione, per quelli sottoposti a ristrutturazione rilevante e per quelli, già esistenti, che vengono posti in vendita oppure in locazione.
L’unico soggetto abilitato a rilasciare l’attestato di certificazione è il certificatore energetico. Si tratta di una figura professionale che si è sviluppata in Italia soltanto negli ultimi anni. Sebbene infatti in Europa la certificazione energetica degli immobili sia una realtà ben consolidata da oltre 20 anni, nel nostro paese la sua introduzione è molto recente e ancor più lo è la sua obbligatorietà. Proprio negli ultimi mesi del 2012 è stata vietata l’autocertificazione del proprietario, che fino a tale data aveva la possibilità di dichiarare una classe energetica G senza presentare alcuna certificazione. Per diventare certificatore energetico bisogna essere in possesso di diploma o laurea appartenenti a specifiche aree tecniche e superare con successo uno specifico corso.
Non esiste un prezzo stabilito dalla legge per il rilascio della certificazione energetica, poiché le situazioni possono mutare profondamente a seconda dei casi, ma esiste una procedura standard che deve essere seguita da tutti i professionisti. In particolar modo è bene sottolineare che un attestato di certificazione rilasciato online, senza alcun sopralluogo, non ha alcun valore dal punto di vista legale.
Nel momento in cui un certificatore energetico viene incaricato da un proprietario di verificare la classe di appartenenza della propria abitazione, per prima cosa dovrebbe richiedere una serie di documenti che servono a valutare preventivamente la situazione. Fra le altre cose è bene richiedere le visure catastali dell’appartamento, una planimetria dettagliata dell’immobile e il libretto relativo all’impianto di riscaldamento, sia esso autonomo oppure centralizzato a livello condominiale.
Ottenuti tali dati, si dovrà effettuare un sopralluogo, durante il quale andranno valutati diversi parametri relativi all’appartamento. Si dovranno verificare l’isolamento termico delle pareti e del soffitto, la tipologia degli infissi e le loro caratteristiche, le caratteristiche degli impianti di riscaldamento e raffreddamento, ove presenti, e assicurarsi che la planimetria corrisponda allo stato reale dell’immobile oggetto della certificazione.
Dopo aver raccolto tutti questi input, il certificatore, utilizzando un apposito software messo a punto dal Comitato Termotecnico Italiano, potrà ottenere gli indici di prestazione energetica dell’appartamento, che comprendono sia quelli relativi all’impianto di riscaldamento che quelli relativi alla produzione di acqua calda. A questo punto potrà essere redatto l’attestato di certificazione energetica, nel quale viene indicata la classe a cui l’abitazione appartiene e che dovrà comprendere, obbligatoriamente, l’indicazione su alcuni interventi possibili da effettuare per ottenere una maggiore efficienza energetica.
Poiché non esiste un elenco di certificatori energetici approvati dallo Stato, è necessario porre la massima cautela nella scelta del professionista a cui affidarsi. Si dovranno infatti valutare la preparazione tecnica e il prezzo proposto, avendo cura di scartare proposte troppo economiche, poiché al di sotto di una certa soglia è praticamente impossibile ottenere una certificazione legalmente valida.
