Riqualificazione Energetica

Riqualificazione energetica edifici

Riqualificazione energetica degli edifici

Qual è la procedura per la riqualificazione energetica edifici, quali sono gli interventi possibili e quale l’impatto economico di ciascuno di essi

L’attività di riqualificazione energetica edifici sta diventando sempre più diffusa nel nostro paese, specialmente per gli immobili costruiti parecchi anni fa, caratterizzati da un’efficienza energetica molto ridotta. L’obiettivo della riqualificazione è infatti quello di effettuare alcuni interventi mirati a ridurre il fabbisogno annuo di energia per la produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento invernale, in modo da diminuire i costi sostenuti dai proprietari e le emissioni inquinanti.

Prima di procedere alla riqualificazione energetica di un edificio, è importante conoscere quali sono i punti critici, nei quali vengono effettuati sprechi che determinano una produzione di energia superiore all’effettivo fabbisogno. Per fare ciò è necessario svolgere una diagnosi energetica dell’edificio, chiamata anche audit energetico. Si tratta di una procedura messa in atto da professionisti del settore che, attraverso diverse fasi, individuano le criticità e propongono interventi concreti da svolgere per ottenere benefici immediati e a lungo termine.

La prima fase dell’audit prevede la raccolta di documenti relativi agli impianti esistenti nell’immobile, alla sua planimetria ed alle bollette che certificano i consumi annui dal punto di vista economico. Segue quindi un sopralluogo, che ha l’obiettivo di verificare dal vivo lo stato di salute dell’impianto e il grado di isolamento termico dell’immobile. In seguito, utilizzando appositi software, viene elaborato un modello energetico, che spiega nel dettaglio quali sono i costi ripartiti tra i diversi settori energetici. In base a tale modello si trovano quindi i settori critici e si propongono alcuni interventi possibili, analizzandoli concretamente e informando quindi il proprietario dei costi immediati da sostenere e dei possibili benefici a lungo termine.

Esistono diverse maniere per poter ottenere una riqualificazione energetica degli edifici, alcune delle quali incidono in misura piuttosto blanda sia sugli investimenti che sui rendimenti, mentre altre vanno a modificare in maniera sostanziale i meccanismi stessi di produzione dell’energia.
Nel primo gruppo rientrano tutte le operazioni che mirano a modificare l’involucro dell’edificio e in particolare il suo isolamento termico nei confronti dell’ambiente esterno, ad esempio la sostituzione dei serramenti, l’introduzione di doppi o tripli vetri e la creazione di un isolamento delle pareti “a cappotto”. Questi interventi implicano un esborso economico piuttosto basso, ma possono apportare un miglioramento dell’efficienza che può arrivare anche oltre il 10% dei consumi annui.

Nel secondo gruppo invece sono comprese tutte le operazioni che incidono sugli impianti di riscaldamento, sia nel caso in cui prevedano la sostituzione di alcune parti, sia nel caso in cui invece implichino la loro totale trasformazione in impianti ad energia rinnovabile. Si può infatti decidere di mantenere il proprio impianto tra quelli tradizionali, ma migliorarne l’efficienza, ad esempio scegliendo una caldaia a condensazione che ha prestazioni decisamente migliori, oppure decidere di compiere un passo radicale e passare ad impianti alternativi, ad esempio alle pompe di calore per riscaldamento oppure agli impianti fotovoltaici o solari termici.

Resta evidente come la scelta di passare alle energie rinnovabili ha un impatto economico molto elevato sulle spese, per tale ragione esistono degli incentivi statali a cui è possibile accedere dopo aver effettuato i lavori di sostituzione e aver ricevuto una certificazione energetica che testimonia l’avvenuta riqualificazione dell’edificio. Per i lavori effettuati entro il 30 Giugno 2013 gli incentivi prevedono una riduzione del 55% dell’Irpef o dell’Ires, a seconda che si tratti di edifici residenziali o aziendali, mentre per quelli successivi a tale data la riduzione ammonta al 36%.

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