Tutto sulla certificazione energetica edifici: quando è obbligatoria, chi può rilasciarla e qual è la sua utilità
Il processo di certificazione energetica edifici ha l’obiettivo di valutare in maniera concreta il consumo che ciascun edificio annualmente compie dal punto di vista energetico per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria. Dal punto di vista legislativo, nonostante precedenti decreti a livello Europeo, l’Italia si è uniformata piuttosto tardi all’obbligo di certificazione energetica degli edifici. Tale obbligo è infatti entrato in vigore soltanto il 1 Gennaio 2012 ed è relativo a determinati casi specifici. Devono necessariamente possedere l’attestato di certificazione energetica tutti gli edifici di nuova costruzione, tutti gli edifici ristrutturati in maniera sostanziale, tutti gli edifici per i quali vengono richieste le detrazioni previste dallo stato per l’efficienza energetica e tutti gli edifici che vengano posti in vendita oppure in locazione.
Con la certificazione energetica di un edificio si ottiene un apposito documento, chiamato Attestato di Certificazione Energetica, all’interno del quale vengono inseriti l’indice di prestazione energetica (EPgI) e la classe energetica di appartenenza dell’edificio stesso. L’indice di prestazione energetica è calcolato sommando i KWH annui necessari, per ogni metro quadro, a produrre energia per il riscaldamento invernale e l’ottenimento di acqua calda, mentre la classe energetica dell’immobile è stabilita in base a scaglioni numerici di EPgI. L’indicazione di questi valori è molto importante per chiunque stia pensando di acquistare o prendere in affitto un edificio, poiché un’abitazione di classe A può portare dei consumi annui anche del 25% inferiori rispetto a quelli di un appartamento di classe G, con notevoli ripercussioni economiche sul bilancio familiare.
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Per ottenere la certificazione energetica degli edifici è necessario rivolgersi ad una ditta o a un libero professionista che abbia le qualifiche previste dalla legge. A rilasciare un certificato valido può infatti essere soltanto un certificatore energetico, che abbia ottenuto tale titolo in seguito ad uno specifico corso, destinato a chi abbia già un diploma o una laurea in materie attinenti. Sebbene la legge non preveda nel dettaglio quale debba essere la procedura seguita nella certificazione di un edificio, esiste un requisito imprescindibile: il certificatore deve compiere un sopralluogo nell’immobile in questione.
Quando si cerca un professionista a cui rivolgersi per l’ottenimento della certificazione energetica di un edificio bisogna quindi valutare con attenzione le qualifiche tecniche in suo possesso e il preventivo presentato: somme troppo basse potrebbero infatti essere riferite ad aziende che rilasciano un attestato di certificazione senza alcun sopralluogo, procedura illegale e quindi passibile di sanzioni anche per il proprietario dell’immobile.
Obbligare i proprietari degli immobili a ottenere, nei casi menzionati in precedenza, la certificazione energetica ha l’obiettivo dichiarato di riuscire ad abbattere sempre più i consumi di energia nel nostro paese, con benefici notevoli sia per l’economia che per l’ambiente. Una delle maniere più semplici per abbassare l’EPgI è infatti quello di effettuare interventi mirati, volti a garantire un maggior isolamento termico dell’edificio dall’esterno e a sostituire impianti di riscaldamento tradizionali e ormai obsoleti con alternative più performanti, quali ad esempio le pompe di calore per riscaldamento. Tali interventi, seppur onerosi nell’immediato, sono ripagati nel giro di pochi anni dalle spese notevolmente inferiori per il condizionamento e l’acqua calda sanitaria e vengono, almeno in parte, rimborsati tramite gli incentivi statali previsti per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.