Cos’è la diagnosi energetica edifici, chi è in grado di effettuarla e quali sono i benefici per i proprietari che la richiedono
La diagnosi energetica edifici, chiamata anche audit energetico, è una procedura complessa, composta da diversi fattori, attraverso la quale si analizza l’efficienza energetica di un immobile, sia esso adibito ad abitazione privata oppure ad azienda o attività commerciale. Grazie alla diagnosi energetica è possibile analizzare dettagliatamente quali sono i consumi richiesti annualmente e trovare gli eventuali punti deboli, da correggere per ottenere una maggiore efficienza dell’immobile in questione.
La prima parte di una diagnosi energetica edifici è costituita dalla raccolta accurata e scrupolosa di tutti i dati e i documenti relativi ai consumi annuali per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento dell’ambiente. Tali dati possono essere acquisiti analizzando le bollette che il proprietario dell’immobile ha in proprio possesso. In base a tali numeri, si elaborano dei modelli energetici, nei quali si suddivide la spesa relativa alle diverse fonti di energia ripartendola tra le singole attività compiute e confrontando tali risultati con alcuni valori standard. Già da questo primo passo si possono verificare eventuali sprechi economici e sbilanciamenti dal punto di vista delle spese per particolari settori energetici e proporre alcuni cambiamenti, che possono interessare la scelta degli operatori dei servizi e la tipologia di contratto stipulato.
La seconda parte, di fondamentale importanza, prevede un sopralluogo effettuato da personale tecnico in possesso di tutte le competenze necessarie per effettuare una diagnosi energetica. All’interno di questo sopralluogo, si verificano diversi elementi relativi all’immobile da analizzare. La prima cosa da controllare è lo stato attuale degli impianti di riscaldamento e di condizionamento, che verranno valutati in base all’usura e saranno quindi definiti in condizioni che possono andare da pessime a ottime. Si procede quindi ad una serie di analisi strumentali, effettuate con apparecchiature sofisticate, in grado di verificare, ad esempio, il grado di trasmittanza termica delle pareti e di evidenziare eventuali problemi nella coibentazione delle pareti o del soffitto, che causerebbero dispersioni termiche con conseguente necessità di produrre una maggiore quantità di energia e successivo spreco economico.
Una volta che tutti i dati e le misurazioni strumentali sono a disposizione dei professionisti incaricati di effettuare la diagnosi energetica dell’edificio, vengono elaborati dei piani d’azione nei quali sono indicati interventi mirati che possono portare l’immobile a ottenere un miglioramento dell’efficienza energetica. Per ogni intervento dovrà essere indicato l’investimento previsto e l’impatto in termini di risparmio energetico annuo, in modo tale che sarà poi il proprietario dell’edificio in questione a considerare il rapporto tra i costi e i benefici e potrà quindi decidere di porre in atto tutte o alcune delle proposte ottenute in fase di diagnosi.
Dalla descrizione appena effettuata, si comprende come la richiesta di una diagnosi energetica degli edifici sia molto utile in tantissimi casi. In primo luogo si tratta di una procedura vantaggiosa per le aziende e le attività commerciali che, a causa delle somme spesso molto elevate destinate ai consumi energetici, possono trarre notevoli benefici economici anche da interventi a prima vista considerati banali. In secondo luogo può essere una risorsa utile anche per i privati che intendano migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione, specialmente in vista di una locazione o di una vendita: la legge infatti prevede che si debba esibire in tali circostanze una certificazione energetica con valore legale e un immobile con classe energetica particolarmente bassa è sottoposto ad un calo anche notevole del suo valore di mercato.